domenica 2 gennaio 2011

L'Onu verso la condanna di Hezbollah per l'omicidio Hariri. Iran: la sentenza non ha valore

L'Iran sta preparando la reazione all'imminente sentenza del tribunale speciale dell'Onu per il Libano sull'uccisione dell'ex primo ministro libanese Rafik Hariri. L'ayatollah Ali Khamenei, guida suprema di Teheran, lunedì ha detto che la sentenza del tribunale dell'Onu (che ha puntato il dito accusatore prima sulla Siria e poi su Hezbollah) «è nulla e priva di valore».

Anche Hezbollah ha rilasciato una dichiarazione – secondo quanto riporta il giornale libanese The Daily Star e la Press Tv iraniana – in cui accusa il Tribunale speciale dell'Onu di «preparare una falsa sentenza che coinvolgerebbe alcuni membri di Hezbollh stesso» nell'assassinio dell'ex primo ministro Rafik Hariri. Sayyed Nasrallah, leader di Heazbolah, ha poi aggiunto che non permetterà nessun arresto di alcun membro della sua organizzazione.
Pronta la reazione del figlio di Hariri, Saad, oggi primo ministro libanese che ha detto di rispettare le posizioni della Guida suprema iraniana Ali Khamenei ma «che le risoluzioni internazionali sono risoluzioni internazionali» e quindi vanno rispettate.

Hariri si è già recato recentemente a Damasco - secondo fonti riservate - per invitare la Siria e proseguire nell'opera di mediazione insieme ai sauditi per evitare lo scoppio di nuovi conflitti nella regione.

Ma Teheran ha deciso, in vista del prossimo incontro a Istanbul sul suo controverso piano nucleare, di soffiare sul fuoco e in occasione della sentenza del tribunale dell'Onu (data ormai per imminente dagli iraniani) per minacciare di far esplodere la protesta prima a Beirut, dove alcuni analisti paventano addirittura un colpo di stato per imporre uno stato islamico con a capo Nasrallah e cacciare i filo-occidentali) e poi far aumentare la tensione al confine con Israele e far naufragare senza appello i negoziati di pace israelo-palestinesi.

Non a caso nel corso del suo recente viaggio in Libano il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad ha chiarito cosa intenda quando definisce il sud del Libano «la frontiera dell'Iran con Israele». In conferenza stampa nel palazzo presidenziale di Baabda Ahmadinejad ha detto che «è necessario liberare la Palestina, occorre porre fine all'occupazione israeliana delle terre palestinesi, siriane e libanesi, in caso contrario l'area non vedrà mai la luce». Retorica populista per accreditarsi presso le masse arabe e sunnite?

Può darsi, ma resta il fatto che Ahmadinejad in Libano si è comportato come un signore in visita al suo feudo che non tollererà una sentenza che metterebbe sul banco degli accusati proprio Hezbollah, il suo fedele alleato nel paese dei cedri. Ecco perché da Teheran la guida suprema Khamenei ha messo le mani avanti dichiarando in anticipo «nullo e senza valore» il prossimmo verdetto del tribunale speciale dell'Onu. In caso contrario Teheran è pronta a dar fuoco alle polveri al confine meridionale.

Vittorio Da Rold, http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2010-12-31/lonu-condanna-hezbollah-lomicidio-110922.shtml?uuid=AYBPqxvC

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