venerdì 1 luglio 2011

Omicidio Hariri, quattro mandati di cattura I media:"Sono membri di Hezbollah"

La procura ha 30 giorni per eseguire gli arresti. Il movimento sciita, al governo con 19 ministri, è anche maggioranza in Parlamento. Il premier: "Agiremo con responsabilità"

BEIRUT - E' arrivato alla svolta uno dei casi più oscuri della recente storia mediorientale. La procura generale del Libano ha ricevuto dall'Onu l'atto di accusa del tribunale internazionale messo in piedi per trovare i responsabili dell'omicidio di Rafik Hariri, l'ex primo ministro del Paese dei Cedri ucciso in un attentato nel 2005. I mandati, riferiscono fonti giudiziarie libanesi citate dalla TV locale Lbc, sarebbero a carico di Mustafa Badruddin, Salim Ayash, Abdel Majid Ghamlush e Hasan Isa. Secondo i media libanesi, tutti gli indagati sono esponenti del gruppo sciita Hezbollah.

Il contesto. La fase finale dell'inchiesta sull'omicidio Hariri si intreccia con un momento cruciale della politica libanese, che cerca di uscire dallo stallo dopo che Hezbollah ha conquistato la maggioranza parlamentare nelle ultime elezioni. Il movimento sciita -presente con 19 ministri nella squadra del nuovo premier, il miliardario sunnita Najib Mikati- ha chiesto a quest'ultimo di troncare la cooperazione con il Tribunale. La procura ha 30 giorni di tempo per eseguire gli arresti, un arco temporale che si interseca con la scadenza del 13 luglio, data in cui Mikati dovrà presentare il proprio programma al Parlamento altrimenti il governo dovrà dimettersi.

Il premier: "Agiremo con responsabilità". Parlando in conferenza stampa, Mikati ha assicurato che "il governo agirà con responsabilità e seguirà passo passo gli sviluppi che seguiranno alla formalizzazione
odierna delle accuse. La nostra lealtà a Hariri - ha detto - impone di lavorare per il raggiungimento della verità e al tempo stesso per preservare la stabilità del Paese. Ricordiamo però che le accuse non sono condanne e che ogni imputato è innocente fino a prova contraria", ha aggiunto il premier, che ha ricordato: "La pace civile deve essere la priorità su tutto".

Le trattative. Nei giorni scorsi i vertici di Hezbollah avrebbero avuto diversi incontri con il premier per trovare una posizione comune sulla linea da seguire con il Tribunale nel momento in cui saranno rese note le incriminazioni, ma da ambienti governativi non è trapelato alcun dettaglio. In molti però dubitano che i mandati verranno eseguiti, e che materialmente i quattro accusati verranno mai consegnati alla giustizia.

Il figlio: "Momento storico". Molto soddisfatto Saad Hariri, capo dell'opposizione e figlio del premier assassinato. "Dopo anni di pazienza e di lotta - ha annunciato in un comunicato - oggi siamo assistiamo ad un momento storico per il Libano a livello politico, di giustizia e di sicurezza". Se venisse provato il legame diretto tra i responsabili dell'omicidio ed Hezbollah riemergerebbero anche le accuse al regime siriano, molto vicino al movimento sciita. Dal 2005 al 2008, proprio il regime di Damasco, ora scosso da proteste popolari senza precedenti, era stato da più parti indicato come il mandante dell'omicidio Hariri.

http://www.repubblica.it/esteri/2011/06/30/news/omicidio_hariri_quattro_mandati_di_cattura_sono_membri_di_hezbollah-18442211/

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