mercoledì 22 dicembre 2010

GRANDI MANOVRE IN SIRIA

Siria: sciolto il Baath

SIRIA: SCIOLTE TUTTE LE SEZIONI DEL PARTITO DI GOVERNO BAATH



(ANSAmed) - ROMA, 26 OTT - La leadership nazionale del partito di governo siriano Baath ha preso ieri la decisione di sciogliere tutte le sezioni del partito nelle citta' del Paese. A renderlo noto e' il quotidiano semi ufficiale Al Watan, aggiungendo che tale decisione prevede la formazione di comitati temporanei per amministrare gli affari di partito e supervisionare le elezioni. Lo scioglimento serve, secondo il quotidiano, a preparare lo svolgimento dell'assemblea nazionale del partito, prevista entro i prossimi tre mesi.

Ma secondo l'agenzia di stampa tedesca Dpa che cita fonti ben informate, e ripresa sempre da Al Watan, lo scioglimento delle sezioni e' dovuto a casi di abuso di potere e corruzioni come quello avvenuto nella provincia di Hama. I giornali locali avevano dato ampia copertura a tali casi, ma alcuni analisti ritengono che il partito stia facendo un'operazione di 'maquillage' perche' la misura, per l'opinione pubblica, e' colma.

Durante la sua visita in America Latina il presidente siriano, Bashar Assad, aveva gia' accennato alla possibilita' di convocare l'undicesima assemblea nazionale del partito prima della fine di quest'anno. In quell'occasione, il presidente aveva detto che la data dell'assemblea non è importante, l'importante è che l'assemblea offra alla gente ciò che si aspetta. (ANSAmed

http://www.ansamed.info/it/siria/news/MI.XAM11355.html


SIRIA,TERREMOTO AI VERTICI DELL’ INTELLIGENCE

Bashar Assad due mesi fa ha sostituito i principali comandanti dei servizi di sicurezza, rivela l’istituto di analisi strategica Stratfor. Incerta la posizione di Assaf Shawkat, capo dell’intelligence militare e cognato del presidente, caduto in disgrazia nel 2008.

Roma, 22 ottobre 2010, Nena News – Una scossa tellurica di magnitudo elevata ha di recente rimescolato cariche e posizioni ai vertici dei servizi di intelligence siriani. Due mesi fa, rivela lo stimato istituto internazionale di analisi strategica Stratfor, il presidente Bashar Assad ha sostituito quasi tutti i comandanti dei servizi di sicurezza. In qualche caso, si è trattatto di semplici avvicendamenti e di scambi di posizioni, in altri di siluramenti veri e propri.

E’ stato «pensionato», ad esempio, il generale Ali Mamluk, sostituito dal generale Zuhair Hamad, un esperto di «antiterrorismo», alla direzione del potente Dipartimento di intelligence. Ufficialmente Mamluk, 62 anni, lascia l’incarico per raggiunti limiti di età, ma le voci di un suo allontanamento sono insistenti. Mamluk, in carica dal 2004, ha guidato l’intelligence in uno dei periodi più difficili della storia politica siriana che ha visto l’isolamento internazionale di Damasco imposto dall’ex presiente Usa George Bush e il ritiro del contingente siriano da Beirut dopo l’assassinio nel 2005 dell’ex premier libanese Rafiq Hariri. Mamluk ha ricevuto l’incarico piuttosto vago di «consigliere» del presidente.

Incerta è la sorte del capo dell’intelligence militare, generale Assaf Shawkat, che è anche cognato di Assad avendo sposato la sorella del presidente, Bushra. Per Stratfor sarebbe in procinto di diventare ministro della difesa ma il ben informato sito francese Intelligence Online ribadisce che Shawkat, caduto in disgrazia nel 2008, rimane isolato e in una posizione marginale. Due anni fa le indiscrezioni riferirono che Shawkat ebbe uno scontro, lungo ed acceso, con Maher Assad, fratello di Bashar e comandante della Guardia Presidenziale, a causa delle ambizioni sfrenate che il capo dell’intelligence militare avrebbe mostrato in più di una occasione.

Assad, come faceva il padre e suo predecessore Hafez, sostituisce periodicamente i capi dei servizi di sicurezza per impedire che possano creare centri di potere in grado di minacciare la presidenza. Tuttavia le recenti rimozioni sono state più ampie e profonde del solito e potrebbero essere frutto dell’aggravarsi della crisi mediorientale – all’orizzonte si intravedono nuovi conflitti, in particolare uno tra Israele e Iran – e dei colloqui in corso da oltre un anno tra Damasco e Washington. Non è un mistero che l’Amministrazione Obama stia premendo su Assad affinché prenda le distanze da Teheran (Siria e Iran sono stretti alleati da 30 anni).

«E’ da considerare inoltre che Assad sta rischiando in questa fase allo scopo di espandere l’influenza siriana nella regione e mentre da un lato tiene un occhio vigile sui (difficili,ndr) contatti tra Iran e Stati Uniti, dall’altro collabora con l’Arabia saudita riguardo la soluzione della crisi interna libanese e usa la sua forte posizione anche per contenere (il movimento sciita Hezbollah)», ha scritto Stratfor, in parziale disaccordo con le analisi fatte di recente da alcuni commentatori arabi.

Stratfor aggiunge che il generale Hamad, ora capo dell’intelligence, è molto vicino agli iraniani e la sua nomina avrebbe lo scopo di cementare l’accordo che, secondo l’istituto di analisi strategica, Damasco e Tehran avrebbero raggiunto sul contenimento delle azioni e dell’influenza di Hezbollah sulla scena interna libanese.

http://www.nena-news.com/?p=4339

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